Suckerfish

Ecologia della comunicazione (Nicola)

A seguito di un nutrito scambio di e-mail (richiesta di informazioni per la tesina, risposta, considerazioni varie sulla balbuzie, ecc.) l’amico Nicola Riccio di Napoli ci ha raccontato la sua “avventura”. Non so se gradirà il termine “amico”, ma il suo racconto è così bello da far provare ammirazione e – lo confesso, io balbuziente tipico fin dopo i trent’anni – anche una punta d’invidia. E mi piace quindi considerarlo “uno di noi”, un amico appunto.
Piero Pierotti

P.S. Mi piace anche il suo modo caratteristico di scrivere...

 

Caro compagno,

La mia storia? Il mio esame? Bene eccolo...

Negli anni in cui ho frequentato il liceo sono stato sempre portato a maskerare questo mio grosso peso ke spingeva giù la mia strutta e distrutta anima. Facevo baccano, mi dimenavo, urlavo, insomma un carrarmato ke sparava palle infuocate col solo scopo di difesa, difesa personale...

Nessuno lo ha mai capito!!! Pensavano kissà cosa di me... mi consideravano solamente un immaturo ke parlava x dare aria ai polmoni (è così ke diceva sempre il mio prof di greco!). Ke io ricordi non c’è stato mai un giorno in cui non fossi completamente preparato... Nessuno lo ha mai capito!!! Studiavo,studiavo... ma quel ke facevo non bastava; già ho poca memoria, poi dovevo studiare il doppio, il triplo non x eguagliare, ma x avvicinarmi ad un voto, ad una interrogazione di un mio compagno!!!

In classe spesso rifiutavo le interrogazioni, x kissà quali paure, spesso non entravo in aula... In effetti ho sempre cercato di limare e limitare i miei rapporti con la scuola!!! Sikkè dopo tante peripezie ho pensato di finirla con questo continuo carnevale...

Durante l’ultimo anno di scuola riflettevo su come renderlo pubblico, senza badare (quasi...) al giudizio della gente! Così mi son armato di buona volontà, di internet e di qualke libro x arrivare al mio obbiettivo!!! X iniziare ho letto il libro di Piera Binfarè "guarire la balbuzie" e ne ho fissato i punti salienti, poi ho fatto tante ricerke su internet, ho consultato una psicologa, la mamma di una mia amika ke mi ha fornito diverse enciclopedie in cui veniva trattato non solo questo male ma tutto ciò ke avviene alle spalle di esso e ciò ke può causare a livello sociale e personale la balbuzie, ed inoltre sotto vostro consiglio mi son messo in contatto con Gabriella De Seta!!! Da tutto questo... Beh...

Tesi: ecologia della comunicazione

    Il titolo rikiama alla resa pulita della parola, la fluidità del parlare, e con l’applicazione della quale i "discepoli" dei corsi tenuti dall’associazione "Libera la parola" effettuano esercizi di lettura in pubblico. Ho parlato della balbuzie come sindrome logopatica complessa e di origine multipla... Ma la cosa ke più di tutte mi ha colpito è capire tramite queste ricerke ke la balbuzie non si può attribuire solo alla timidezza, all’ansia, al nervosismo, anzi si scopre ke spesso queste manifestazioni sono la conseguenza e non la causa delle balbuzie. "Quasi tutti i balbuzienti sono timidi ma non tutti i timidi sono balbuzienti"; ki balbetta in genere è ansioso xkè ogni volta ke vuol parlare teme di sbagliare, di essere colto dal blocco ke lo rende ansioso, non il contrario; allo stesso modo i b. sono nervosi, anzi lo divengono quando non riescono ad esprimersi come vorrebbero Il nervosismo è quindi una conseguenza del disturbo e non la causa, altrimenti kissà quante persone al mondo b! Sto approfondendo questa teoria ke mi sembra interessante ma non parallela alle teorie "standard" ke formano le basi stabili del problema! Da qui in poi ho creato un’introduzione ke abbraccia a 360° l’intero problema, e così: spiegazione del termine greco barbaros, latino balbus e rikiami storici, metodi correttivi del passato e del presente, personaggi ke ne hanno sofferto!

  1. Italiano = la fragilità dei Romantici, il fanciullino di Pascoli e l’inetto di Svevo.
    Qui mi sono dilungato curando la fragilità emotiva di Leopardi con la sua ansia... d’infinito. Ho curato Manzoni e la sua balbuzie con diversi accenni ad episodi accadutigli e a mo’ di manifesto della debolezza emotiva la figura del fanciullino e dell’inetto.
  2. Filosofia = Freud: Emotività ed insicurezza, Sartre: l’inferno sono gli altri.
  3. Storia = Il balbuziente Churchill e la seconda guerra mondiale.
  4. Greco = Plutarco: il greco Demostene vs il latino Cicerone, affinità e divergenze tra 2 b.
  5. Espressionismo = Munch: Il grido.

Il tutto è stato molto curato e la parte filosofica-psicanalitica ha molto incuriosito anke xkè era ricca di curiosità.

X ciò ke concerne il mio stato d’animo... beh devo dirti ke 5 giorni prima dell’esame ero al mare a divertirmi... tutti non capivano come stessi in quello stato così sereno!!! Ero molto disteso, forse xkè sapevo ke dopo quel muro c’era libertà, xkè affrontavo un tema ke mi stava a cuore e ke mai come in quell’okkasione conoscevo bene.

Arrivai a scuola tranquillo ascoltando radio ma mi sorprese il fatto ke vi erano tutti i miei compagni di classe a cui poco tempo prima avevo rivolto una preghiera, ossia la cortesia di non presentarsi allorkè sapevano del mio colloquio. Nulla di fatto... tutti lì ke in coro mi intimavano di entrare, ma a dir la verità fui rincuorato nel veder tutti coinvolti a guerreggiare x la mia causa!!!

Eran le 8:40 quando mi kiamarono ed io davanti ed il resto dietro mi affrettavo ad entrare cantando una solita canzoncina di guerra ke i miei compagni a mo’ di Ave Maria terminavan. I primi secondi passaron veloci ma allorkè mi fu posta la fatidica domanda esitai x una frazione di secondo... mi sembrò un’eternità!!! I prof interni sorpresi dal mio modo di affrontare questo argomento mi davan corda, gli esterni incuriositi sentivan volentieri... Mentre la mia bocca parlava, sentivo ke io in quegli istanti ero il padrone ed i prof succubi della mia persona mi adulavan come un dio... Pensai: "X lungo tempo ho posto sui piedistalli queste persone e mi intimorivo in lor presenza... ma son solo quattro imbecilli!!! E + parlavo, + si faceva forte questa convinzione, ed io mi mostravo sempre + determinato e indifferente innanzi a quelle divinità in quegli istanti incarnate e sminuite!!!

Fu solo difficile, tanto difficile, pronunciare certe parole chiave ke mi gettavano direttamente nell’argomento: termini come balbuzienti, incespicare... erano vere barriere, ma successivamente non ci pensai più... non mi piegavo anche perkè divenivano irrilevanti rispetto al progetto ke portavo avanti!

Cosa bella: loro mi kiesero di terminare... parlavo, parlavo, parlavo!!! Si complimentarono, firmai e mi girai... tutti i miei compagni ke applaudivan senza far toccare le mani e dopo all’esterno... meglio di un goal!!! Soddisfatto e rincuorato tornai a casa col mio 30, tradito solo dalla matematica e dalla fisica (non risposi a niente!).

Ora mi sembra opportuno kiudere, spero di essere stato abbastanza kiaro!!!

Bene...

A presto,
 

Nicola, Napoli, 1993