Suckerfish

Donazioni

Ci viene inviato regolarmente il trimestrale della Stuttering Foundation of America e in ogni numero viene pubblicato il nome di tutti i soci e le quote da essi pagate.

La cifra più alta viene versata dagli appartenenti al “Chairman’s Circle”; la quota prevista è dai 5.000 dollari in su; il numero di questi soci benemeriti – privati, aziende e fondazioni – sul numero dell’estate 2011 era di 26.

Poi vi sono altre categorie di soci: dai 2.000 ai 4.999 dollari, dai 1.000 ai 1.999, dal 500 ai 999, dai 200 ai 499 e cos’ via fino alla quota minima, per i “friends”, di 25 dollari.

Il numero dei soci elencati, in ogni numero che esce ogni tre mesi, è di qualche migliaio.

Magari ci siamo montati la testa leggendo le cifre “americane”, ma un paio di idee potrebbero essere anche realizzabili. Sono quelle che riguardano l’affitto della nostra sede che pesa non poco sul nostro bilancio.

La prima: qualcuno – una fondazione, un istituto bancario, una assicurazione, una grossa azienda – potrebbe farsi carico di coprire le spese di affitto, magari in cambio di grande visibilità sul nostro sito, sul giornale, sulla carta intestata, sulle buste...

Questo ci permetterebbe non solo di dedicarci serenamente alla realizzazione di tanti progetti, ma anche di non avere più preoccupazioni per le spese di gestione.

Naturalmente, essendo noi una Associazione di Promozione Sociale (APS), questa donazione verrebbe certificata e sarebbe quindi detraibile dalla denuncia dei redditi.

Anche la seconda idea riguarda la sede. Sappiamo benissimo che questa seconda ipotesi è di più difficile realizzazione, ma a volte i sogni si realizzano...

Servirebbe qualcuno che possa e voglia investire circa 70.000 euro per l’acquisto della sede. Chiariamo subito che non chiediamo di “donarci” la sede, bensì di acquistarla a suo nome e rimanerne proprietario. L’Associazione avrebbe soltanto il permesso di utilizzarla fino a quando dovesse averne bisogno. Ci spieghiamo meglio: se l’Associazione dovesse chiudere, se il Presidente (che è la persona che quotidianamente si reca al lavoro) dovesse per un motivo o per l’altro lasciare l’incarico, l’Associazione non avrebbe più bisogno della sede nazionale a Cascina. Subentrando nuovi soci ai vertici dell’AIBACOM, insomma, sorgerebbero nuove esigenze per cui si dovrebbe spostare l’attività a Roma, a Milano, a Napoli...

È difficile? E’ un sogno? Probabilmente.

Tornando ad essere più realisti invitiamo chi è interessato al disturbo, chi è sensibile e ovviamente chi può a farsi avanti con una donazione anche piccola, ricordando che le donazioni, di qualsiasi entità, sia per le aziende che per i privati, sono detraibili dalla denuncia dei redditi.

Ringraziamo sentitamente chi vorrà e potrà darci una mano.