Lettere ai media
Lettera indirizzata a Corrado Augias e pubblicata su “La Repubblica” del 17 Maggio 2002:
“Presidente, quando venderà le sue reti TV?”. A questa domanda, rivoltagli da una persona in platea durante il Forum sulla Pubblica Amministrazione, il Presidente Berlusconi, sorridendo, ha risposto: “Prima le do l’indirizzo di un buon medico che le tolga la balbuzie e poi parliamo di reti”.
Così leggo in una nota dell’ANSA del 10 u.s., che le invio in allegato.
Sono un medico di 48 anni, sposato, con tre figli. Da quando cominciano i miei ricordi d’infanzia, porto a cavalcioni sulle spalle un demone malefico che ha condizionato pesantemente la mia vita: la balbuzie, appunto. Chi non è affetto da questo singolare ed ancor oggi sorprendente disturbo della fluenza verbale spesso non riesce e vedere altro che l’aspetto esteriore della balbuzie: i blocchi, le ripetizioni, gli spasmi facciali, le stramberie dei gesti; ma la balbuzie, come un iceberg, è molto di più di quanto può essere visto in superficie, molto di più della penosa lotta per portare avanti alla meno peggio un discorso.
La vergogna di manifestare un difetto in un ambito delicato come il linguaggio, la rabbia e la frustrazione di non poter dire ciò che si vuole nel momento in cui si vuole, la paura di vedere gli occhi dell’interlocutore allargarsi in preda alla incredulità ed allo stupore, diventano sentimenti di tale grandezza da tener fuori ogni altra sensazione legata al parlare, soffocando, in breve, la vita di relazione di chi balbetta.
La maggior parte di quelli che balbettano, quasi come chi è stato vittima di abusi infantili, passa la propria vita nel disperato tentativo di occultare questo non desiderato aspetto di sé. Vive sforzandosi di contrastare la terribile sensazione di essere non tanto “uno che sbaglia” quando parla, ma di essere piuttosto, egli stesso, “un errore”, una pagina sbagliata nel libro della società.
La balbuzie, diversamente da altre affezioni, non uccide, d’accordo. Ma la sua costante presenza è tale da far morire ogni giorno un pezzetto di quell’io, positivo e volontaristico, che ognuno si costruisce dentro. Amareggia e sorprende constatare, a fronte di tutto ciò, come la balbuzie stenti ad uscire dal repertorio di comici di dubbio gusto e non riesca ad entrare nelle stanze della ricerca scientifica e di una seria politica sanitaria.
La gaffe (per dir così) del Premier contribuisce a dare la misura dell’uomo e la cito solo per gettarla nel già ricco paniere di brutte figure di cui si è reso protagonista, sperando che diventino presto eccessive anche per chi lo ha votato.
Spero soltanto che da quella maldestra (e parecchio vigliacca) battuta possa avviarsi un dibattito che porti ad una maggiore consapevolezza e sensibilità verso un problema trascurato ma, mi creda, assai doloroso.
Su questa questione mi piacerebbe conoscere il pensiero di una persona sensibile, come Lei è, ma emotivamente meno coinvolta di me.”
Pippo Di Guardo
Sono un ricercatore del C.N.R. Ho appena letto una nota dell’ANSA, datata 10 maggio, che riportava la risposta data da Silvio Berlusconi a un giovane che gli aveva chiesto, balbettando, se avesse intenzione di vendere le sue reti televisive: “Prima le do l’indirizzo di un buon medico che le tolga la balbuzie e poi parliamo di reti”.
A me che sto conducendo da molti anni ricerche sulla diagnosi ed eziologia della balbuzie queste parole del cav. Berlusconi rivelano innanzitutto una mancanza di rispetto verso una persona (e indirettamente un’intera categoria) che non ha scelto di essere balbuziente, così come non si sceglie di diventare sordomuti, autistici o semplicemente alti o bassi di statura, e che aveva diritto comunque a una risposta nel merito, elusa con il facile ricorso ad una battuta ad effetto. Inoltre non solo non si può scegliere se essere balbuzienti o meno, ma la balbuzie non può essere “tolta” da nessun medico, ma eventualmente solo alleviata (il che comunque non è poco), fatta eccezione per l’intervento terapeutico che agisca immediatamente dopo la sua insorgenza, che si manifesta quasi sempre in età prescolare.
Perciò chi afferma che qualsiasi balbuziente adulto che balbetta da anni può ritornare a parlare normalmente, è un interessato mentitore o nel migliore dei casi una persona che non sa di cosa sta parlando e che allora farebbe meglio a tacere.
Dr. Claudio Zmarich
Spett.le Forza Italia,
non sapendo come indirizzare questa e-mail al preg.mo dott. Silvio Berlusconi la invio al Vs. partito sperando che qualche anima pia la faccia recapitare al nostro esimio presidente.
Sono il dott. Roberto Piccolo, commercialista di Barletta e legato al centro destra, in particolar modo in queste amministrative dove, insieme ad un gruppo di amici professionisti, sto attivamente facendo campagna elettorale per un mio carissimo amico e per il candidato sindaco, fortemente caldeggiato da Berlusconi, on. Pietro Mennea.
Purtroppo però, a quanto vedo, per il nostro Presidente del Consiglio sono solo un povero balbuziente.
Non so perché ma il Presidente Berlusconi ama offendere e nel contempo si pregia di avviare politiche nel sociale. Non mi interessa cosa lui pensi dei balbuzienti o di altre persone svantaggiate, non mi interessa se lui comprenda gli sforzi che persone con difficoltà particolari pongono in essere per arrivare alla meta in un mondo pieno di falsità dove solo l’apparire sembra importante. Una cosa però dovrebbe comprendere. Queste sue continue gaffes stanno facendo perdere molti consensi. La frattura con la gente comune sta diventando sempre maggiore. Mi sembra strano che un esperto comunicatore faccia simili errori.
E poi impari la storia. Abbiamo avuto tanti balbuzienti che hanno cambiato la storia con molta più saggezza ed intelligenza del nostro attuale premier.
Dopo la battuta del premier Berlusconi nelle amministrative, a malincuore, farò campagna elettorale per il mio carissimo amico, ma dirò alla gente di attuare il voto disgiunto per far vincere il sindaco Salerno (centro sinistra).
Grazie Berlusconi!!!!!!!!!!
Roberto Piccolo
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“Per troppo tempo ho cercato di interpretare ogni disdicevole azione discriminatoria verso di noi come un semplice gesto dettato dall’ignoranza, ma quando tale azione arriva dalla più alta carica dello Stato ... ahimè! La cosa mi sconvolge più di quanto si possa pensare. Non tanto per l’ignoranza che purtroppo non risparmia nessuno, ma per l’arroganza e la presunzione di un gesto indice di una stupidità seriamente preoccupante, come è preoccupante sapere che “qualcuno” usa la propria autorità invece della propria autorevolezza per zittire chi è nella posizione del più debole, non avendo argomenti validi di risposta. In tutto questo mi conforta sapere che il quoziente intellettivo non è direttamente proporzionale alla fluenza della parola.
Comunque nessuno riuscirà a zittirmi a causa della mia balbuzie, neppure chi si fa scudo della sua carica per mascherare la sua presunzione e la sua arroganza.”
Corrado Confalonieri
queste sono le mie proteste che ho scritto a Striscia, Le Iene, Maurizio Costanzo Show e quella di Vincenzo per Striscia.
Marco Pecoraro e Vincenzo Sessa
Salve Striscia, a volte non tutto è come sembra. Frase fatta, vero? Ma per questa occasione non ne ho trovate di migliori. Mi chiamo Marco, ho 26 anni ed abito a Cava de’ Tirreni (Sa).
Tra i diversi milioni di spettatori giornalieri ci sono anch’io ed è un vanto ed una rivincita per la mia “categoria” la natura dei due attuali presentatori.
Io sono balbuziente e osservare due “colleghi” che fianco a fianco, giorno dopo giorno, si propongono ad un vasto pubblico facendo della parola il mezzo principale di comunicazione, è sicuramente un incentivo a non tirarsi mai indietro in tutte le occasioni, a mettersi continuamente in discussione. E ciò è proprio quello che sto tentando di fare. La balbuzie, infatti, ferisce sottilmente, pian piano, rinuncia dopo rinuncia, ti racchiude in un guscio senza vita, senza la TUA vita che finisce per essere organizzata proprio in funzione della balbuzie stessa.
Io ho intrapreso già da diversi anni il mio cammino verso quell’“evitare di evitare”, ma molti sono ancora alla deriva ed altri cercano timidamente di venirne fuori. Proprio per costoro sto scrivendo ed anche, siccome nella balbuzie esistono dei fattori ereditari, per un mio figlio che potrà vivere in un mondo molto più preparato rispetto a quello che ha visto il padre.
Sono, forse, un idealista? Penso di no, credo solo di essere qualcuno che si sta impegnando affinché la balbuzie non sia questa perfetta sconosciuta al cui incontro è più comodo girare lo sguardo, intervenire in modo inappropriato o, peggio ancora, sorridere maliziosamente.
Più conosco il mondo balbuzie e più mi rendo conto che si conosce ben poco.
E veniamo al dunque di questa mia. È successo che alcuni giorni fa, navigando in Internet, ho appreso una notizia, certificata ANSA, che, proprio per la sua attendibilità, mi ha a dir poco sbalordito. Ebbene al Forum della Pubblica Amministrazione tenutosi lo scorso 10 maggio, alla Fiera di Roma – poi confermato da vari giornali – il nostro Presidente del Consiglio, alla domanda rivoltagli da una persona in riferimento alla vendita delle reti televisive, avrebbe risposto, a mio avviso rivelando un’insospettabile ignoranza, “Prima le do l’indirizzo di un buon medico che le tolga la balbuzie e poi parliamo di reti”. Premesso che io sono balbuziente da circa 26 anni, ho cercato di non cristallizzarmi alla prima impressione, alla reazione di una prima lettura, piuttosto ho cercato di riflettere cercando di trovare una spiegazione a quella risposta.
Non l’ho trovata.
Ho pensato allora di pormi in un’altra veste, immedesimandomi semmai in un cittadino italiano con handicap motori a cui si sarebbe potuto dire: “Prima impari a camminare e poi ne parleremo”. Fa un certo effetto, vero? A me l’ha fatto e non è roba di poco conto.
Lungi da me l’idea che il cav. Berlusconi avesse volutamente agito in tal modo al fine di zittire il suo interlocutore, infierendo e tirando in gioco un limite (difetto, handicap) a cui difficilmente si può replicare (mi ricorda tanto le scuole elementari); piuttosto, e chissà che non sia più grave, penso sia semplicemente una conferma dell’IGNORANZA palese, evidente, disarmante, insostenibile, drammatica che dilaga intorno ad un problema che per molti è del tutto insignificante ma che per noi può rappresentare, e lo è stato per molti anni anche per me,un ostacolo insormontabile. È davvero una barriera culturale, emotiva, verso quella libertà di espressione e di parola che in Italia è garantita dalla Costituzione ma che per noi, spesso, è veramente dura da esercitare.
Io non so quella persona dove mai abbia trovato il coraggio di fare una domanda, questa o quella che sia, ma dubito che ne possa fare altre e che altri come me e come lui siano incentivati a farne.
Che un salumiere possa rispondere in simil modo (e non me ne voglia la categoria) è forse comprensibile, ma un Presidente del Consiglio penso proprio di no.
Caro lettore, chissà se potrai dare eco a questo mio sfogo che, almeno scritto, è senza balbettamenti. Capisco che sto scrivendo ad una trasmissione Mediaset, ma chissà perché ho fiducia. Se non sarà possibile grazie lo stesso, vorrà dire almeno che da questo momento 1 persona in più, TU, saprà di più sul problema e magari di fronte alla balbuzie non abbasserà più lo sguardo ma risponderà semplicemente alla domanda rivoltagli.
Con fiducia ti saluto cordialmente.
Marco Pecoraro
sono un vostro affezionato telespettatore e vi scrivo perché penso che il nostro presidente del consiglio si meriti un bel tapiro d’oro per la sua gaffe durante il Forum della Pubblica Amministrazione. In quell’occasione a una domanda sul conflitto d’interesse (quando venderà le sue televisioni?), lui, con molta naturalezza, ha risposto: “Prima le do l’indirizzo di un buon medico che le tolga la balbuzie e poi parliamo di reti”. Sicuramente avrà fatto questa battuta in modo scherzoso, ma vi posso assicurare che per una persona che balbetta (come me !) non è stato piacevole sentirla... anzi doloroso!
Questo è anche un modo per far conoscere il mondo dei balbuzienti al presidente Berlusconi.
Un cordiale saluto
Vincenzo Sessa
Per chiudere: sulla carta stampata abbiamo potuto leggere alcuni degli interventi sopra riportati. Dalle televisioni invece non si è saputo NIENTE! Nemmeno una risposta garbata (per quanto sappiamo), neppure da quelle trasmissioni che si danno arie di liberalità, di trasgressione, di progresso, che si fanno passare per trasmissioni di denuncia, che si fanno paladine dei diseredati, dei diversi, degli sfruttati, che si riempiono la bocca di belle parole: integrazione, tolleranza, giustizia, libertà...
Evidentemente un conto è dare un tapiro d’oro a Vittorio Sgarbi aggredendolo per giorni e giorni di fila, inviando perfino tre oche fino a Parigi per attaccargli dietro le spalle un tapiro di carta (con tanto di sgangherati ghigni di Bonolis e Laurenti e false risate di un pubblico inesistente), altro conto è anche soltanto criticare (non osiamo dire stigmatizzare, per carità!) chi ti fa guadagnare fior di quattrini.
Comunque, se qualcuno ha avuto anche soltanto una risposta di cortesia da qualche trasmissione televisiva, è pregato di farcelo sapere: chiederemo pubblicamente scusa.
Da sottolineare: abbiamo ovviamente inviato e-mail anche a diverse trasmissioni RAI, ma il risultato è stato il medesimo: c’era da dubitarne?